giovedì 7 novembre 2024

Religione e Dio

 Se ci si pensa bene civiltà diverse in epoche diverse hanno creduto a divinità molto diverse fra di loro e quasi tutte queste divinità riflettevano aspetti culturali molto evidenti di chi se li era inventate. Questo è un dato antropologicamente indiscutibile. Poi se vogliamo il fatto che ci siano dei pattern nelle religioni penso che sia spiegabile evolutivamente. Nelle religioni cerchi risposte nell'inspiegato, cerchi un conforto nella disperazione, cerchi una risposta all'insondabile mistero della morte. Il nostro cervello rifiuta l'idea di non essere sempre esistito e di cessare di esistere ad un certo punto. Inventandoti una religione offri delle spiegazioni plausibili a tutti questi quesiti, che sono sempre gli stessi. Essendoci un pattern nelle domande, inevitabilmente ci sarà un pattern anche nelle risposte, io credo.                                                              ayos

Non vedo l'ora di passare l'eternità dopo la morte in un posto creato dallo stesso tizio che ha pensato che un pianeta dove per sopravvivere gli organismi viventi devono mangiarsi a vicenda sia una buona idea e un atto di infinito amore.                           giacomino

https://www.ilpost.it/2024/10/29/libro-baddiel-dio-prefazione-sofri/

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Considerazioni semplici e, a me pare, inoppugnabili! Se, però, "ragioniamo" su Dio come se fosse "umano", cosa che (se esiste) non mi pare molto sensato...

venerdì 1 novembre 2024

Scientista "debole"

 Un amico mi ha (bonariamente) "accusato" di essere SCIENTISTA. Credo che sia opportuno definire la mia posizione in modo chiaro.

Esistono nel mondo scientifico due posizioni ben delineate: lo scientismo FORTE e lo scientismo DEBOLE.

La mia posizione è la seconda: SCIENTISTA DEBOLE. 

Cerco di definirla in modo preciso: 

1. nello studio della realtà fisica riconosco al METODO EMPIRICO e RAZIONALE quello di essere i metodi MIGLIORI per indagare il CAMPO DEL REALE e nessun altro metodo si è dimostrato, secondo la mia posizione, migliore in tal senso. 

2. Riconosco l’importanza del PRINCIPIO DI PARSIMONIA, per cui nel campo del reale se si fa un’affermazione SENZA POTERLA PROVARE, essa è tanto IMPROBABILE quante alternative possibili ci sono e la cosa è "aggravata"  se l’affermazione NON E' NECESSARIA.

Essenzialmente la scienza oggi, SECONDO IL MIO PARERE, si fonda su questo.

Gli scientisti FORTI invece asseriscono che nella scienza (e solo nella scienza) c'è  la possibilità conoscitiva della realtà intera.