domenica 26 dicembre 2021

Natale & co.

Io al natale non ci credo. 

Ci viene ripetuto in continuazione (giustamente) che dobbiamo esercitare il nostro spirito critico, che non dobbiamo credere se non a ciò che è provato, argomentato, discusso. E poi questo atteggiamento misteriosamente scompare quando si tratta di religione. Ci viene chiesto di credere e basta senza porci troppe domande. Il problema è questo. 

Esistono decine di migliaia di religioni in tutto il mondo ognuna delle quali pretende di avere la verità. Di messia poi cioè di persone che pretendevano di incarnare la verità assoluta, ne sono esistiti tantissimi. Perché dovrei credere a Gesù e non a tutti gli altri? Che cosa aveva di speciale costui? Ci viene chiesto di credere e basta senza porci domande. 

Per le persone ignoranti è facile credere perché non si fanno domande. Io dubbi ne ho centomila e perciò non credo.

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=3698737143120738598&postID=2456800780606704160&bpli=1

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Una possibile risposta potrebbe essere che una religione vale l'altra SE si pensa o accetta che servono tutte a sopire la paura della morte (nostra e dei nostri cari) come fine di tutto.

Riguardo ai dubbi mi sembra di capire che anche molti religiosi (il fu cardinal Martini, ad esempio) li hanno....

Infine non penso che "il credere" sia legato "all'ignoranza" e al non farsi domande. Personalmente conosco diverse persone che sono molto intelligenti (secondo me) e che sono credenti anche se, spesso, non "fanatiche" e certamente non "estremiste". Tendenzialmente mi pare, anzi, che tutti gli aderenti alla religione cattolica adottino una "variante" del culto in base anche alla propria sensibilità.

Non saprei dire se è così anche per le altre religioni perché non conosco abbastanza bene persone che vi aderiscono.

13 commenti:

Rodolfo. ha detto...

Le religioni sono sorte per spiegare l'inspiegabile, rendendolo comprensibile alla mente umana. Poi è arrivato il metodo scientifico, che ci ha spiegato i fenomeni naturali ed è arrivato a conoscere la materia nel suo intimo. La paura della morte, della sofferenza, il non senso della vita, ha portato a giustificare tutto con delle storie famtasy chiaramente inventate. Per i credenti, la morte, non dovrebbe essere un problema, perché entreranno in una dimensione ideale dove esisteranno per l'eternità felicemente. Non dovrebbe neanche essere un problema la morte di un proprio caro, perché lo rivedranno e sarà solo una separazione momemtanea. Chiaramente per avere questo atteggiamento bisogna credere davvero altrimenti non si è credenti. Per contro, come diceva Epicuro, quando ci siamo noi non c'è
la morte, quando ci sarà la morte, non ci saremo noi. Come faremo a disperarci del nostro destino se di noi non esisterà più niente? In tutte e due i casi, una condizione ideale.

Nome: gg ha detto...

Come sempre i commenti di Rodolfo sono molto intelligenti e profondi.
In effetti per i "credenti" non dovrebbe essere un problema la morte ma, in base alla mia piccolissima esperienza, sono rarissime (ma ce ne sono?) le persone che hanno questa fede "profonda" e assoluta.
Su Epicuro mi viene in mente una frase di Isaac Asimov: "La vita è piacevole. La morte è pacifica. E' la transizione che crea dei problemi."

Geno ha detto...

Seguo con attenzione questo blog che propone spesso interessanti post.
Mi sembra che ci sia una certa insistenza sul tema della religione e di Dio. Secondo me il problema di fondo è mal posto: analizzare le religioni solo con la razionalità è come cercare di misurare la temperatura usando una bilancia.
Sono "cose" diverse...
Ovviamente è stimolante ragionarci sopra ma attendersi risposte convincenti mi pare sbagliato.

Nome: gg ha detto...

Commento interessante. Probabilmente è vero.
Ma mi domando se sia giusto NON "ragionare" razionalmente su una cosa obiettivamente molto impattante sulla vita di tutti anche se per alcuni solo di riflesso. Insomma penso che le religioni "dominanti" in un certo paese influenzino troppo (a mio avviso) la vita di coloro che, per vari motivi, non se seguono i precetti.
Sono sempre più convinto (provvisoriamente, ovvio) che le religioni dovrebbero essere una "cosa" molto personale e "intima" che non "agisce" sui comportamenti di tutti: questi ultimi devono essere "regolati" sulla base soprattutto (o esclusivamente) di altri valori.
Razionali?

Resta in ogni modo un discorso "in divenire"!

Grazie per il commento.

Rodolfo. ha detto...

Siccome nessuno riesce a dimostrare qualcosa in modo oggettivo e incontestabile(e parlo
di atei, credenti e agnostici) l'unico sistema valido è essere ricercatori di verità e la logica scientifico storica è l'unico strumento che possediamo. Quando si fa un' affermazione, deve essere logica, credibile e basata su dati certi, verificabili oggettivamente da tutti e non congetture.

Rodolfo. ha detto...

La razionalità e la scienza, sono gli unici strumenti che abbiamo a disposizione per analizzare obiettivamente la realtà che ci circonda. La filosofia ci può insegmare a ragionare, a vedere le cose da diversi punti di di vista, ma non ci consente di verificare con esperienze ripetibili da tutti l'oggettivita'delle singole esperienze.Men che meno la spiritualità, che è altamente soggettiva. Se prendiamo come indicazioni reali i testi su cui si basano le diverse religioni e che sono facilmente contestabili con la logica, non facciamo un'operazione tesa a stabilire la verità assoluta.Chiaramente l'uomo è soggetto a forti limitazioni, all'ignoranza scientifica su molti fenomeni, ma dobbiamo formarci un opinione perfettibile in base allo stato dell'arte che abbiamo a tutt 'oggi raggiunto.

Nome: gg ha detto...

Sono d'accordo con Rodolfo in particolare sull'ultima frase. Mi permetto di aggiungere che spetta a chi afferma dimostrare quanto dice... e non ad altri dimostrare la fallacità dell'affermazione stessa.

Geno ha detto...

Sia Rodolfo che (in modo più sfumato) gg insistono sul metodo scientifico come SOLO strumento di conoscenza della realtà.
Punto di vista assolutamente valido ma.... Lo applicate anche nelle faccende d'amore? Nelle amicizie? Negli hobby e nelle passioni sportive? Nell'introspezione personale?

Sinceramente non credo.

Quindi, pur restando ovviamente valido il ricorso alla scienza in molti campi dell'esperienza umana, occorre contestualizzare alcuni aspetti e accettare altri tipi di strumenti quali la filosofia e la ricerca religiosa, per fare due esempi. Anche se questi strumenti danno risultati non assoluti e ci lasciano, quindi, in uno stato di incertezza e di non applicabilità "generale". Penso che sia il prezzo da pagare per essere "umani"!

Nome: gg ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nome: gg ha detto...

Ancora una volta Geno apporta un contributo interessante e che merita, credo, alcune riflessioni.
In effetti l'esperienza umana non è fatta unicamente di certezze scientifiche, per così dire. Anzi direi che con le scoperte legate al mondo subatomico sono uscite questioni apparentemente non razionali e totalmente non spiegabili con la logica "normale".
La scienza, però, ha verificato che quando passiamo dalla scala ultramicroscopica a quella macroscopica le funzioni "illogiche" collassano in realtà perfettamente spiegabili con la tradizionali leggi.

Il punto, però, è che (come credo di aver già scritto in risposta ad altri commenti) quello che vale "SOLO PER NOI" cioè DENTRO di noi non dovrebbe essere influente sugli "altri" o, perlomeno, esserlo in maniera limitata se non basata su evidenze scientifiche.

Grazie, comunque, ai due commentatori che mi stimolano e arricchiscono il dibattito.

Rodolfo. ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con gg. La religione deve essere un fatto esclusivamente personale. Non mi sembra corretto mandare missionari a convertire gli altri, perché le spiritualità e il credere a certe cose, non deve essere frutto di condizionamemti esterni o da minacce di punizioni eterne, ma nascere genuinamente dall'interno spirituale, sempre ammettendo che esista una spiritualità maturale. La ricerca filosofica insegna a ragionare, a vedere le cose con altri occhi, a 360 gradi e a non fossilizzarsi sulle proprie convinzioni. La ricerca scientifica sperimentale è neutrale, non ha preconcetti fideistici e si basa sulla realtà dei fatti rendendo ripetibili a livello di comunità scientifica internazionale i propri esperimenti. Questo è il massimo dell'obbiettivita', che allo stato attuale dell'arte, da dati certi e obiettivamente incontestabili. Poi tutto è revisionabile e perfettibile, la storia insegna, ma ci sono molti fenomeni spiegati dalla scienza che sono certamemte quelli e basta,che saranno sicuramente perfettibili nella loro comprensione da indagini più approfondite e fatte con nuovi strumenti, ma che non stravolgeranno l'essenza di quello che sappiamo degli stessi.

Geno ha detto...

Salve!

a. "La religione deve essere un fatto esclusivamente personale. Non mi sembra corretto mandare missionari a convertire gli altri": ma se la religione "impone" di agire nella società ed io aderisco a questa religione? Lo Stato può vietare di praticarla? Anche se non suggerisce violenze?

b. "ci sono molti fenomeni spiegati dalla scienza che sono certamemte quelli e basta,che saranno sicuramente perfettibili nella loro comprensione da indagini più approfondite e fatte con nuovi strumenti, ma che non stravolgeranno l'essenza di quello che sappiamo degli stessi".
Mi pare che, in realtà, nel passato, ciò sia avvenuto più volte per esempio nella medicina, nell'astronomia, nella microbiologia e forse in altri settori che non conosco.
Oppure non è vero? Sono aperto alle contestazioni purché puntuali e ragionevolmente complete.

Insomma il dibattito è vivo ed interessante ma, mi pare, bisogna chiarire ed esplorare più a fondo le singole affermazioni.

Rodolfo. ha detto...

Sono migliorati gli strumenti di indagine, ma le basi della chimica e della fisica sono le stesse di 50 anni fa e per qualche aspetto sono le stesse da centinaia di anni, vedi il sistema Copernicano e la legge di gravitazione universale. E evidemte che nuovi e più sofisticati strumenti potranno consentire di indagare più a fondo. Vedi i nuovi strumemti rilevatori del CERN di Ginevra e il nuovo telescopio spaziale James Webb. Tra poco disporremo di computer quantistici, che avranno capacità di calcolo incredibili, che abbinati a intelligenza artificiale e big data, perfezioneranno le nostre conoscenze in modo incredibile.
Perfezioneranno, non cancelleranno.