Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia.
I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore.
Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato.
Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe?
La domanda non è "possono ragionare?" né "possono parlare?", ma POSSONO SOFFRIRE?"
(da Introduzione ai princìpi della morale e della legislazione, seconda edizione, 1823, capitolo 17)
Jeremy Bentham 1748–1832
Notare l'anno (1823). Leggere con attenzione!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento