giovedì 9 gennaio 2025

Einstein

Quanto segue è una storiella quasi certamente scherzosa.

 Nel 1919 Einstein non era conosciuto di persona e negli USA Einstein era chiamato continuamente a tenere conferenze e veniva sballottato da un’università a un’altra. Ma Einstein non imparò mai a guidare e gli fu affiancato un autista, Harry. Sebbene Harry non conoscesse la fisica, ascoltava assorto ogni conferenza dalle ultime file.

Un giorno, mentre era in viaggio, Einstein disse di essere stanco di tenere continue dissertazioni in pubblico. Harry rispose: “Professor Einstein, ho ascoltato la sua lezione un centinaio di volte e, anche se non ci capisco niente, sono sicuro di poterla ripetere parola per parola”. All’inizio titubante, il padre della Teoria della Relatività realizzò che nessuno in quell’università lo aveva mai visto e decise di accettare la proposta.

Arrivati nel luogo della conferenza, Einstein si accomodò negli ultimi posti e Harry salì in cattedra. Nel frattempo, un professore si era vantato di essere uno dei maggiori esperti della Relatività non vedeva l’ora di porre alcune domande. 

Harry fu magistrale nell’interpretazione, nessuno si era accorto di niente e la lezione passò via tranquilla. Giunti al termine, dal pubblico il professore presuntuoso alzò la mano e formulò una domanda insidiosa, con l’intenzione di mettere in mostra la sua competenza sull’argomento. Harry sussultò un attimo, ma poi si riprese e disse:

“Lei è un bravo studioso ma non riesco a immaginare che qualcuno possa formulare una domanda così semplice. In effetti è talmente tanto semplice che lascerò che sia il mio autista, seduto là in fondo, a rispondere al mio posto!”.

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Troppo bella anche se molto probabilmente scherzosa...

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