giovedì 20 novembre 2025

Il sacerdote

 “Sacerdote: un uomo che si assume la cura della nostra vita spirituale per migliorare le condizioni della sua vita temporale.”

Ambrose Gwinnett Bierce

martedì 18 novembre 2025

La Scienza

Il Paradosso della Teoria Non Falsificabile

Il filosofo Karl Popper, negli anni Trenta, propose una distinzione destinata a cambiare la scienza: una teoria è scientifica solo se può essere smentita da un fatto nuovo. Un’affermazione è “falsificabile” quando possiamo trovare un’osservazione capace di contraddirla. Non significa che sia falsa, ma che è vera fino a prova contraria. 

Una teoria che invece non può essere smentita da nessuna esperienza possibile, è dogmatica: appartiene alla fede, non alla scienza.

Questo principio - il falsificazionismo - si fonda su un principio: nessuna quantità di esperimenti può dimostrare che una teoria è definitivamente vera, ma basta un solo esperimento contrario per mostrarne la falsità

Il sapere scientifico, dunque, non è un edificio di certezze, ma un cantiere di ipotesi che resistono finché i fatti non le smentiscono.

Un esempio: la legge di gravità è falsificabile: se lasciando cadere un sasso questo restasse sospeso a mezz’aria, la teoria di Newton crollerebbe. Non è mai accaduto ma potrebbe, in linea di principio. Al contrario, affermazioni come “l’universo prima del Big Bang era rosa a pallini verdi” sono (al momento) non falsificabili: nessun esperimento potrà dimostrarle o smentirle. Sono dunque inattaccabili, ma anche inutili dal punto di vista scientifico. Il paradosso nasce proprio qui: nella vita quotidiana, ciò che non può essere confutato sembra più solido; nella scienza, è l’esatto contrario.

Una teoria che non rischia non è conoscenza: nessun fatto può entrarvi o uscirne. La storia della scienza offre molti esempi pratici. La meccanica quantistica, per quanto controintuitiva, è una teoria falsificabile: produce previsioni verificabili, spesso confermate con precisione estrema. Al contrario, le pseudoscienze - astrologia, omeopatia, lettura della mano - modificano sempre le proprie spiegazioni per adattarsi a ogni risultato: non possono mai avere torto, e per questo non possono avere ragione.

Il paradosso della teoria non falsificabile ci ricorda che la verità scientifica non è dogma, ma coraggio.

Una buona teoria vive sull’orlo della possibilità di essere smentita, come un funambolo che si regge non sulla stabilità, ma sull’equilibrio. Là dove l’errore è possibile, nasce la conoscenza.

Karl R. Popper – Logik der Forschung (1934)

Trad. it. Logica della scoperta scientifica (Einaudi, 1970 e successive)

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Capisco che non è semplice (almeno per me) ma merita di essere letta con attenzione e, magari, di fare qualche riflessione visto che la Scienza (con la maiuscola) è quella cosa che ha migliorato enormemente (in soli 300 anni con una vorticosa crescita negli ultimi 50) la qualità e la lunghezza della vita degli esseri umani!

lunedì 3 novembre 2025

Restare liberi

 Una delle cose su cui mi interrogo ormai da tempo. Non solo in politica o sui social, ma su qualunque argomento: dal clima ai vaccini, fino al calcio o alle diete. Viviamo circondati da persone convinte - spesso in buona fede - di possedere la verità. E se provi a mostrare un fatto, un dato, un dubbio, si irrigidiscono. E a volte diventano ostili.

Lo psicologo Leon Festinger lo aveva previsto già negli anni Cinquanta: a un uomo con una convinzione è difficilissimo far cambiare idea. Se gli dici che non sei d’accordo, si gira dall’altra parte. Se gli mostri fatti o cifre, mette in dubbio le tue fonti. Appellati alla logica e non riuscirà a capire il tuo punto di vista. Vuole credere di avere ragione. Ha bisogno di crederci. E niente glielo impedirà.

È un fenomeno che abbiamo incontrato spesso, la dissonanza cognitiva, quella tensione che proviamo quando la realtà contraddice le nostre convinzioni. E per evitarla, preferiamo distorcere la realtà piuttosto che rivedere le nostre idee. Ma questo atteggiamento - tanto umano quanto pericoloso - è una prigione. Un ergastolo intellettuale che ci tiene inchiodati alle nostre certezze, incapaci di meravigliarci ancora.

Quando ne parlavo con Piero Angela, gli chiedevo se mettersi continuamente in discussione non fosse un po’ faticoso. Lui mi rispose con quella calma che gli era propria: "Hai ragione, è faticoso. Ma è anche bellissimo. Perché è come salire sempre su nuove colline: scopri paesaggi sconosciuti, vedi cose di cui ignoravi l’esistenza. È il piacere intellettuale di esplorare, di capire il nuovo, il diverso. Certo, bisogna rinunciare al senso di sicurezza che le certezze ti danno. Ma restare fermi è come vivere in un ergastolo mentale."

Di questi tempi, mentre vediamo crescere la tendenza a dividere il mondo in “noi” e “loro”, penso spesso a quelle parole. Le vedo riflesse nelle discussioni online, dove chi urla di più crede di avere ragione, e chi dubita sembra debole. Eppure è il contrario: dubitare è un atto di forza. Accettare di poter sbagliare è il primo passo verso la conoscenza. È la stessa curiosità che spingeva Leonardo a guardare il mondo come se fosse sempre la prima volta, a non accontentarsi mai della prima risposta. È la stessa umiltà che anima la scienza: ogni volta che trova una verità, sa che dovrà metterla alla prova.

In un’epoca in cui gli algoritmi ci mostrano solo ciò che conferma le nostre opinioni, l’unico modo per restare liberi è questo: coltivare l’umiltà, fuggire l’ergastolo delle certezze e continuare a salire nuove colline. Solo così possiamo mantenere viva la curiosità e, con essa, la nostra umanità.

Massimo Polidoro, newsletter@massimopolidoro.com, 02-11-2025

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Per quello che vale, sottoscrivo ogni parola! 

domenica 2 novembre 2025

Il tempo e la memoria

 Indietro non si può tornare

Per quanto ci provi

per quanto la mente insista a ricostruire.

Rivedi i tuoi vent'anni,

ridi di quella leggerezza,

poi abbassi lo sguardo

e vorresti soltanto

fermarti un secondo lì.

Ma il tempo non fa sconti,

e le scelte – belle o sbagliate –

non chiedono mai il permesso di restare.

Tutto quello che hai fatto

è inciso,

nei ricordi,

nelle conseguenze,

nella pelle.

Non serve perdonarti sempre.

Non serve nemmeno rimproverarti ogni volta.

Serve solo accettare.

Perché se non puoi tornare,

puoi comunque andare avanti.

E magari,

proprio da ciò che è stato,

può nascere qualcosa di nuovo.

"Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi."

Cesare Pavese

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Trovo questa poesia molto bella ma anche triste.

mercoledì 8 ottobre 2025

La filosofia

 La filosofia è utile agli scienziati quanto l’ornitologia agli uccelli.

Richard Feynman

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L’effetto delle analisi filosofiche è spesso analogo a quello dei raggi del Sole: all’inizio illuminano e rischiarano; a lungo andare sbiadiscono e confondono.

La filosofia è una palestra di pensieri vari e astrusi. Non c’è idea tanto bislacca da non essere stata proposta da qualche filosofo.

Edoardo Boncinelli

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Personalmente condivido la seconda considerazione del compianto Boncinelli...


mercoledì 10 settembre 2025

Una barzelletta su cui riflettere

 Durante la visita a un ospedale psichiatrico, uno dei visitatori chiese al direttore: "Qual è il criterio in base al quale decidete chi deve essere ricoverato qui?". Il direttore rispose: "Noi riempiamo una vasca da bagno d’acqua e offriamo al paziente un cucchiaio, un bicchiere e un secchio, chiedendogli di svuotarla. In base al modo in cui decide di farlo, stabiliamo se ricoverarlo o meno."

"Una persona normale userebbe il secchio, che è più grande del bicchiere e del cucchiaio", disse il visitatore.

" No!" – rispose il direttore, "Una persona normale toglierebbe il tappo dello scarico. Lei cosa preferisce? Camera singola o condivisa?"

A volte la vita ha più opzioni di quelle che ci vengono offerte, basta saperle vedere. Adesso... Anche tu hai scelto il secchio, vero? Lo sapevo, siamo tutti un po’ matti.

Dimitri Diego

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Mi ha dato da pensare...

venerdì 22 agosto 2025

Oroscopi

Per il moto di precessione della Terra i segni zodiacali non sono più quelli ai quali si riferiscono gli astrologi; non sono neppure 12 ma 13 perché c’è anche la costellazione del Serpentario (Ophiucus); l’attrazione gravitazionale dei corpi celesti, unico modo con cui possono interagire con noi, è trascurabile (fatta uguale a 1 la forza in media esercitata da Marte, quella di Venere è 52, di Giove 5,8 di Saturno 0,2, mentre quella dell’ostetrica che segue il parto vale duemila miliardi!!!).

Tutto bene, tutto vero. Ci sarà comunque sempre qualcuno che ribatterà: eppure il mio oroscopo è quasi sempre giusto. L’argomento da opporre è semplice: le previsioni sono così generiche che ci si stupirebbe del contrario. 

https://www.lastampa.it/scienza/2011/01/10/news/anche-se-l-astrologo-indovinasse-sbaglierebbe-1.36982413/

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Il fatto che ci siano tante persone che credono negli oroscopi è la dimostrazione pratica del perché la religione occupa ancora così tanto spazio nelle vita civile della nostra società: il bisogno di "affidarsi" e di essere rassicurati. Gli oroscopi rassicurano nel presente, la religione nel dopo morte.