mercoledì 13 novembre 2024

Il reato

 Quali sono gli elementi di un reato?

È costituito:

-  dalla condotta del soggetto

- dal nesso causale tra condotta ed evento

- dall'evento lesivo illecito

La condotta, rilevante per il diritto penale, è data da quell'insieme di movimenti corporei che si manifestano esteriormente, al di là ed oltre le sole intenzioni.

https://www.hoepli.it/editore/hoepli_file/materiali_libri/Il_reato.pdf

Un corollario interessante riguarda l'intenzione: se taluno è intenzionato a commettere un fatto illecito ma non realizza alcun reato, può essere penalmente perseguito?

Nel nostro ordinamento vige il principio di offensività in base al quale un fatto per essere punito attraverso una sanzione penale deve necessariamente ledere o mettere in pericolo un bene giuridico.

L'art. 49 Codice Penale stabilisce, infatti, che non è punibile chi commette un fatto non costituente reato nella supposizione erronea che esso costituisca reato: quindi, secondo tale disposizione, non è punibile colui il quale, nell'erronea convinzione di commettere un reato, non realizza alcun fatto penalmente rilevante.

Il diritto penale è un diritto che verte sul fatto e in quanto tale esclude la rilevanza di mere intenzioni che non si concretizzino in una lesione o in una messa in pericolo di beni oggetto di tutela penale.

Il diritto penale, dunque, non può e non deve essere un diritto della morale e delle intenzioni interiori non effettivamente lesive di un bene giuridicamente tutelato.

Dott. Gianmarco Meo

https://www.giuridicamente.com/l/se-taluno-e-intenzionato-a-commettere-un-fatto-illecito-ma-non-realizza-alcun-reato-puo-essere-penalmente-perseguito/

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E', purtroppo, sempre utile saperlo e ricordarlo....

giovedì 7 novembre 2024

Religione e Dio

 Se ci si pensa bene civiltà diverse in epoche diverse hanno creduto a divinità molto diverse fra di loro e quasi tutte queste divinità riflettevano aspetti culturali molto evidenti di chi se li era inventate. Questo è un dato antropologicamente indiscutibile. Poi se vogliamo il fatto che ci siano dei pattern nelle religioni penso che sia spiegabile evolutivamente. Nelle religioni cerchi risposte nell'inspiegato, cerchi un conforto nella disperazione, cerchi una risposta all'insondabile mistero della morte. Il nostro cervello rifiuta l'idea di non essere sempre esistito e di cessare di esistere ad un certo punto. Inventandoti una religione offri delle spiegazioni plausibili a tutti questi quesiti, che sono sempre gli stessi. Essendoci un pattern nelle domande, inevitabilmente ci sarà un pattern anche nelle risposte, io credo.                                                              ayos

Non vedo l'ora di passare l'eternità dopo la morte in un posto creato dallo stesso tizio che ha pensato che un pianeta dove per sopravvivere gli organismi viventi devono mangiarsi a vicenda sia una buona idea e un atto di infinito amore.                           giacomino

https://www.ilpost.it/2024/10/29/libro-baddiel-dio-prefazione-sofri/

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Considerazioni semplici e, a me pare, inoppugnabili! Se, però, "ragioniamo" su Dio come se fosse "umano", cosa che (se esiste) non mi pare molto sensato...

venerdì 1 novembre 2024

Scientista "debole"

 Un amico mi ha (bonariamente) "accusato" di essere SCIENTISTA. Credo che sia opportuno definire la mia posizione in modo chiaro.

Esistono nel mondo scientifico due posizioni ben delineate: lo scientismo FORTE e lo scientismo DEBOLE.

La mia posizione è la seconda: SCIENTISTA DEBOLE. 

Cerco di definirla in modo preciso: 

1. nello studio della realtà fisica riconosco al METODO EMPIRICO e RAZIONALE quello di essere i metodi MIGLIORI per indagare il CAMPO DEL REALE e nessun altro metodo si è dimostrato, secondo la mia posizione, migliore in tal senso. 

2. Riconosco l’importanza del PRINCIPIO DI PARSIMONIA, per cui nel campo del reale se si fa un’affermazione SENZA POTERLA PROVARE, essa è tanto IMPROBABILE quante alternative possibili ci sono e la cosa è "aggravata"  se l’affermazione NON E' NECESSARIA.

Essenzialmente la scienza oggi, SECONDO IL MIO PARERE, si fonda su questo.

Gli scientisti FORTI invece asseriscono che nella scienza (e solo nella scienza) c'è  la possibilità conoscitiva della realtà intera. 

sabato 26 ottobre 2024

Fenomeni più veloci della luce?!?!?!

Come stabilito dalla Teoria della Relatività di Einstein, la velocità della luce è la massima possibile nel nostro universo. Ci sono però alcuni fenomeni che sembrano non rispettare la regola.

Nelle leggi dell'universo c'è scritto che nulla viaggia più veloce della luce. Ma, come scrive uno che di leggi fisiche se ne intende, Michio Kaku, è possibile aggirare questo limite in 4 modi diversi.

Laser. Immaginate di accendere un potente puntatore laser rivolto verso la Luna. La luce, viaggiando a circa 300'000 km/s, raggiunge il nostro satellite (lontano quasi 400'000 km) in poco più di un secondo. Perciò, muovendo il puntatore, il bollino rosso del laser si sposterà sulla superficie della Luna con un secondo abbondante di ritardo. Se però inclinate rapidamente il puntatore, il bollino rosso si sposterà da una parte all'altra della Luna nello stesso intervallo di tempo, perciò, in definitiva, più veloce della luce. Questo è possibile perché il bollino rosso non trasporta alcuna informazione con sé. La vera informazione, ovvero la luce del puntatore, non si muove sulla superficie lunare, ma viaggia dalla Terra alla Luna. Quindi, anche se il bollino si muove oltre i 299.792,458 km/s della luce, questo fenomeno non può trasportare nulla di utile, men che meno noi.

Entanglement. Secondo la comprovata teoria dei quanti, quando due elettroni appaiono nello stesso istante, possono vibrare all'unisono. Fra i due nasce una correlazione che rimane anche se li separiamo. Einstein era convinto che la meccanica quantistica fosse sbagliata, perché questo fenomeno implica che gli elettroni "conoscano" lo stato del compagno istantaneamente, più velocemente della luce. È come se due gemelli mettessero ogni giorno, casualmente, uno le mutande rosse e l'altro le mutande blu. Sbirciando le mutande di uno dei due potrei istantaneamente dedurre che l'altro gemello sta portando le mutande dell'altro colore, anche se si trovasse su un altro pianeta. Ma per quanto questa correlazione sia interessante, non ci permette di cambiare le mutande di uno per mandare un messaggio istantaneo all'altro.

Inflazione. Gli oggetti hanno un grosso vincolo che impedisce loro di superare la velocità della luce: se la materia viene accelerata fino al limite di velocità, la sua massa diventa infinita e quindi non può essere accelerata oltre. Ma alcune galassie, fatte ovviamente di materia, si stanno allontanando da noi a velocità superiori a quelle della luce! Ma non fatevi prendere dall'entusiasmo: c'è il trucco, si lasciano trasportare. Immaginate di essere su una barca a motore che va al massimo a 50 km/h. Rispetto alla terraferma potrete però muovervi anche più velocemente, sfruttando le correnti marine o navigando su un fiume. Allo stesso modo, non sono le galassie a muoversi nello Spazio a velocità superluminali, ma è lo spazio-tempo stesso che, espandendosi, trascina con sé le galassie. Secondo la relatività, nulla viaggia più veloce della luce nello spazio: detto ciò, nulla impedisce allo Spazio di espandersi alla velocità che più gli piace.

Se fossimo su un'astronave che viaggia alla velocità della luce, cosa vedremmo?.

Warp drive. Usando il principio del non-muoversi nello Spazio, ma muovere lo Spazio attorno a noi, sono stati immaginati dispositivi in grado di comprimere lo spazio di fronte a noi (attirandoci) e di espandere lo spazio dietro di noi (spingendoci). Un fiume di spazio-tempo da surfare. Tuttavia, se comprimere lo spazio è possibile grazie alla materia ordinaria, per espanderlo abbiamo bisogno di materia con massa negativa, e nessuno sa se tale materia possa realmente esistere.

Davide Lizzani

http://bigthink.com/dr-kakus-universe/what-travels-faster-than-the-speed-of-light

https://www.focus.it/scienza/spazio/4-fenomeni-piu-veloci-della-luce

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Abbastanza semplicistico ma divulgativo.

mercoledì 16 ottobre 2024

Giacomo Leopardi, "Operette morali"

Il maestro si rivolge così al discepolo che, stanco di vita, voleva farla finita: «Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Sì bene attendiamo a tenerci compagnia l’un l’altro; e andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; per compiere nel miglior modo questa fatica della vita. La quale senza alcun fallo sarà breve. E quando la morte verrà, allora non ci dorremo: e anche in quest’ultimo tempo gli amici e i compagni ci conforteranno: e ci rallegrerà il pensiero che, poi che saremo spenti, essi molte volte ci ricorderanno, e ci ameranno ancora». 

 Giacomo Leopardi, "Dialogo di Plotino e di Porfirio" nelle "Operette morali", 1827

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Meraviglia! Cosa aggiungere? Nulla, assolutamente nulla...

sabato 12 ottobre 2024

Le parole

A mio modesto avviso le parole dette in pubblico DEVONO avere un senso, ho invece l'impressione che questa cosa si stia pian piano perdendo. Ho quindi l'intenzione di segnalare casi particolarmente eclatanti.

Comincio con il Papa...

 La frase del papa che dice che “La pace porta la pace, la guerra non può portare la pace”: si tratta di una frase gentile ma insensata, perché la pace porta la pace se c’è la pace, ma se c’è la guerra bisogna che cessi la guerra perché ci sia la pace. 

Furio Colombo, https://www.micromega.net/

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Una semplicissima considerazione: se fosse vera questa affermazione la I e la II guerra mondiale non sarebbero mai finite e non ci sarebbero stati 25 e 70 anni di pace in Europa. Punto.

Persino troppo facile. 

Sono PAROLE AL VENTO, letteralmente. L'intenzione è sicuramente ottima ma bisogna stare attenti a usare queste frasi "indiscutibili".

lunedì 30 settembre 2024

La cultura

Definire che cosa si intende per cultura non è semplice. Tra le tante definizioni a me piace particolarmente questa:

in linea di massima, oggi è intesa come un sistema di saperi, opinioni, credenze, valori, norme, costumi, comportamenti, tecnologie e processi tecnici che caratterizzano un gruppo umano particolare; un'eredità storica che nel suo insieme definisce i rapporti all'interno di quel gruppo sociale e quelli con il mondo esterno.

Un corollario interessante è che condizione necessaria per la formazione di quella che definiamo “cultura” è imparare dagli altri più di quanto sia possibile imparare da sé nel corso di una vita.

Un altro corollario (non, però, accettato da tutta la scienza) è che anche gli animali hanno una cultura.

https://www.ilpost.it/2024/04/22/animali-cultura/

https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura

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