In particolare tutti (o quasi) i politici, gli economisti, i "tecnici" la chiedono ritenendola la panacea dei mali della nostra società.
In effetti, ad una superficiale analisi, potrebbe essere la soluzione alla disoccupazione, al calo dei consumi, alla "CRISI ECONOMICA".
Vorrei invece provare a fare una breve riflessione seria che approfondisca (e chiarisca, almeno a me) un po' il problema.
Solo una premessa: ad una recentissima Assemblea Sindacale di categoria mi sono alzato e ho presentato l'obiezioni che leggerete più sotto. Le reazioni dei miei colleghi sono state, quasi unanimemente, inizialmente di sorpresa e poi di fastidio. I sindacalisti, invece, che evidentemente avevano già riflettuto su queste cose mi hanno dato una risposta che, per me, ha dell'incredibile: "Hai perfettamente ragione. Ma adesso pensiamo alla crisi, poi penseremo al resto". Alla fine di questo post una considerazione finale che si lega a questa premessa.
Allora: crescita! Tutti cavalcano questa parola magica. Ma cosa vuole dire? In sostanza una cosa sola: AUMENTO. Di tutto: della produzione, dei consumi, dell'occupazione, ecc. ecc.
In realtà fermiamoci un attimo e riflettiamo. Aumento, si; ma di che cosa, in realtà? Della pressione ambientale, dello sfruttamento delle risorse naturali, dell'inquinamento, della complessità del nostro mondo. Punto.
Questo è il punto fondamentale, il resto è contorno: fumo, nebbia; quello che si vede ma nasconde la realtà "vera" che c'è dietro.
Ricordo che appena prima che scoppiasse la crisi si parlava di tutt'altro: dei problemi dovuti alle devastazioni del nostro pianeta, degli squilibri economici tra le diverse nazioni, del riscaldamento globale, delle catastrofi naturali che erano anche in parte dovute al genere umano. Tutte cose sparite, in sostanza, dal dibattito attuale.
Qualcuno potrebbe essere tentato di farmi la domanda fatidica: qual'è la soluzione se non è la crescita? Semplice: LA DECRESCITA FELICE. Una facilissima ricerca su Internet permette di approfondire questo concetto meravigliosamente semplice ma estremamente efficace.
Commento finale che si riallaccia alla premessa: "Adesso cresciamo poi penseremo al resto!" Allucinante. Poi? Ci sarà un poi?
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